Shantaram (Gregory David Roberts)

Inizialmente ti trovi di fronte più di 1000 pagine e non sai se hai tempo e coraggio per affrontarlo. Poi lo inizi e già alla seconda pagina sai che arriverai fino in fondo e subito. È un libro che ti rapisce, incalza, emoziona, stupisce. Ė l'autobiografia di un evaso da una prigione di sicurezza australiana che si ritrova a Bombay e grazie alla fortuita conoscenza di un cicerone indiano, che diventerà presto suo amico, comincia ad entrare nel tessuto sociale della città, fino a confondersi con i nativi e fino ad amare la città di Bombay e a riconoscerla come sua. È il racconto di anni vissuti tra innumerevoli avventure, volti, personaggi, situazioni, intrighi che rendono la biografia un romanzo avvincente e irresistibile; è la storia di un uomo alla ricerca della sua perduta umanità, un uomo che si trova ad affrontare un profondo senso di colpa per quello che è stato e per quello che ha perduto. Per riconciliarsi con se stesso e con il suo passato dovrà vivere in uno slum (dove diventerà l'improvvisato medico di un ancor più improvvisato ambulatorio), subire immani violenze in una prigione indiana, essere assoldato da un mafioso con cui parteciperà alla guerra contro i russi in Afghanistan, far parte della ricostruzione dell'organizzazione mafiosa per cui ha lavorato. E nel dipanarsi del lungo viaggio di vita del protagonista, ti imbatti in personaggi che non si dimenticano facilmente, carichi di emozioni, umanità, cinismo, semplicità, malvagità, mistero; e ti trovi di fronte l'India, pura, nuda e cruda, puoi sentire gli odori di Bombay, percorrerne le strade e conoscere i suoi quartieri. Semplicemente è un libro da leggere.



Leggilo se...vuoi vivere un'emozionante avventura, respirando l'India a pieni polmoni e vuoi scoprire che vuol dire Shantaram.


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